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Incontro con l’autrice Tea Ranno ed Emanuele Di Porto protagonista del libro “Un tram per la vita”

Incontro con l’autrice Tea Ranno ed Emanuele Di Porto protagonista del libro "Un tram per la vita" e testimone diretto del rastrellamento del ghetto ebraico

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Incontro con l’autrice del libro “Un tram per la vita” con la testimonianza del protagonista Emanuele Di Porto

Stamattina 10 aprile 2024, nella sala del Palacongressi concessa per l’occasione dall’Amministrazione comunale, ospiti dell’I.C. Lipari Santa Lucia, l’autrice ed il protagonista del libro “ Un tram per la vita”, hanno incontrato gli alunni delle classi della scuola secondaria.

Il protagonista del libro, Emanuele Di Porto, l’uomo che rappresenta la Storia, quella che sopravvive all’orrore della Shoah, ha raccontato la sua vita, a cominciare da quel 16 ottobre 1943, quando è avvenuto il rastrellamento del ghetto ebraico di Roma. Lui, bambino di 12 anni, era stato fatto salire sul camion dei nazisti nel tentativo di salvare la mamma ma lei lo ha spinto giù salvandogli la vita, e così mentre un treno conduceva lei verso un campo di sterminio dove sarebbe morta, un tram accoglieva Emanuele tenendolo al sicuro per due giorni.

L’emozione era palpabile in platea dove i ragazzi tra una domanda e l’altra hanno intessuto un dialogo serrato con Tea Ranno ed Emanuele. Entrambi con umiltà e con parole schiette e semplici ma nel contempo forti ed efficaci hanno fatto rivivere le emozioni di quel bambino di 12 anni che pensava solo alla sua mamma e che si è dovuto rimboccare le maniche per ricostruirsi una vita. Un racconto che ha suscitato in ognuno potenti sensazioni che lasceranno indelebili tracce nel cuore, un racconto non solo drammatico nei tratti in cui il protagonista ha dato spazio alla rievocazione di gesti di solidarietà o all’atteggiamento di positività che mai ha abbandonato Emanuele.

Doni e piccoli elaborati realizzati dai ragazzi sono stati donati ad Emanuele: tra questi alcuni disegni significativi e bellissime poesie pregne di significato.

          

Il canto finale interpretato dalle classi terze guidate dal Prof. Salvatore Alleruzzo ,“Soli soli nella notte”, la canzone preferita da Virginia Piazza, la mamma di Emanuele che lo salvò dal campo di sterminio, ha aleggiato nell’ampia sala facendo percepire, con un velo di commozione, la nostalgia per l’amore rubato ad un bambino di 12 anni.

Il perfetto ingranaggio del lavoro di squadra tra la Dirigente scolastica Anna Bonarrigo, il libraio Teodoro Cafarelli, la Referente del Progetto Lettura prof.ssa Marini Irene e tutti i docenti di Lettere dell’Istituto hanno fatto sì che questa esperienza rivestisse un notevole valore formativo.

Ecco che la scuola si è fatta luogo d’incontro, di memoria, di partecipazione, di condivisione di esperienze, di testimonianza.

La testimonianza del passato si è aperta sul presente per costruire il futuro attraverso la speranza della memoria, per NON DIMENTICARE, per preservare dall’oblio le atrocità della Storia e comprendere il valore della vita umana soprattutto nel momento storico attuale in cui venti di guerra soffiano potenti.

 

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